Omelia Santa Messa del Crisma – padre Franco Moscone

Durante un’intervista al termine del Concilio, il Cardinale Joseph Suenens si espresse così: “Se ci chiedessero quale sia il seme di vita derivato dal Concilio più fecondo di conseguenze pastorali, risponderemmo senza esitazione: è la riscoperta del Popolo di Dio come una totalità, come un’unica realtà; e poi, come conseguenza, la corresponsabilità che questo implica per ogni membro della Chiesa”.
La riscoperta del Popolo fedele di Dio nella sua totalità e la corrispondente corresponsabilità di tutti nella missione, è la grande svolta ecclesiologica contenuta nelle Costituzioni conciliari Lumen Gentium e Gaudium et Spes.

Ebbene, la Santa Messa Crismale esprime in modo perfetto questo seme di vita messo in evidenza dal Concilio e manifesta in modo eloquente l’essenza del Popolo santo di Dio nella sua totalità e corresponsabilità, affidate alla responsabilità di ogni battezzato.
Non c’è altra occasione, durante l’anno liturgico, in cui l’unica celebrazione eucaristica della Chiesa locale di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo (come di ogni Chiesa particolare) veda riunito l’intero Popolo santo nelle sue diverse componenti: laicato, vita consacrata e ordine sacro nei suoi tre gradi.
Anche nella nostra Chiesa locale, durante questa solenne liturgia, si manifesta quella dimensione chiarita da Papa Francesco attraverso i tre passaggi che modulano il percorso sinodale: tutti, alcuni, uno.
Il “tutti” dell’intero Popolo di Dio che vive e testimonia la fede sul Gargano; l’“alcuni” del presbiterio che serve questo Popolo; e l’“uno” del Vescovo, preposto all’unità nella carità.

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